FILOSOFIA DEL SAMKHYA: LA CULLA COMUNE TRA YOGA E AYURVEDA
Dadiversi anni mi occupo di Yoga, come insegnante e praticante, equesto percorso ad un certo punto mi ha inevitabilmente portato adaccogliere e scoprire anche la medicina ayurvedica. Yoga ed Ayurveda hannomolto in comune, e questa comunanza va ben oltre il fatto di mangiaresano piuttosto che curare il corpo: affonda le sue radicinell’affascinante filosofia indiana.IlDarshana, visione, a cui mi riferisco è il Samkhya. Questa visionedella realtà fisica ed immateriale, è molto interessante ed oltrealla pratica Yoga, ha influenzato anche la stessa culturaoccidentale, pensiamo al film Matrix ad esempio!Secondoquesta filosofia, la realtà è duale. Non è una dualità intesaorizzontalmente, come può essere maschile e femminile, ma in sensoverticale. In questa dualità troviamo il Purusha, lo Spirito, che èinattivo ma cosciente, e la Prakṛti, la natura, attiva ma incosciente. LaPrakriti costituisce quello che noi sperimentiamo come mondomanifesto, la realtà, mentre il Purusha, è la coscienza, lo spiritoche pervade la realtà ed eppure esiste aldilà.
Obbiettivodello Yoga è quello di realizzare la nostra natura diPurusha, spirito eterno ed immutabile, ed ogni sofferenza, secondo gliantichi saggi indiani, deriva in definitiva dalla nostraidentificazione con la Natura, la Prakriti: credere di essere lanatura imminente e non lo spirito trascendente.Perrealizzare questo, secondo lo Yoga, è necessario controllare econoscere la natura stessa della Prakrti e offre una seriedi tecniche a questo scopo.
La stessa mente, secondo la tradizioneindovedica, è parte della Prakrti: quando il corpo è in salute e lamente è quieta, il praticante può accedere alla dimensione del Purusha, fatta di Sat Cit Ananda, gioia, pura consapevolezza ebeatitudine.
C’èuna bellissima pratica, chiamata la Danza di Nartaki cheesprime molto bene questo concetto. Nartaki è La danzatricecosmica, che rappresenta appunto la Prakriti, la natura, attiva, cheattraverso la sua danza sinuosa ed armonica crea ed esprime il mondomanifesto, mentre Purusha, lo spirito, è visto come l’osservatoreimmobile, seduto sugli spalti del teatro ad ammirare la danza.
SAMKHYAE AYURVEDA
Lanostra salute, secondo l’ayurveda, dipenderà da quanto noi riusciamoa rimanere il più vicino possibile al nostro equilibrio naturale,che non è e non può essere un modello standardizzato di equilibrio,proprio perché ognuno di noi è diverso dall’altro e quella che perun kapha può essere una situazione ottimale magari non lo è per unapersona con predominanza del dosha Vata! Scopriree conoscere la nostra Prakrti, il timbro della natura in noi, cipermette di sapere quali sono le attività, l’alimentazione, persinolo stile di Yoga, più adatto a noi, ma sopratutto è una grandeeducazione all’amore e al rispetto, di se stessi come degli altri. Unapersona Vata sarà naturalmente più snella, con un metabolismo moltoveloce (l’elemento aria d’altronde è veloce!), mentre unapersonalità Kapha è tendenzialmente più rotonda, abbondante; ma haaltre meravigliose qualità, la bontà d’animo, la calma, gli occhigrandi, profondi e lucidi. Propriocome lo Yoga, l’ayurveda ci insegna ad accettarci ead amarci per quello che siamo, senza entrare in competizione conl’altro, che è semplicemente diverso da noi ed è questa la nostra ela sua bellezza; la bellezza della Natura.
PRATICA:LA DANZATRICE COSMICA
Perentrare in risonaza con questa meravigliose filosofia attraversol’esperienza ed attraverso il potere del simbolo, condivido questapratica di cui prima accennavo, Nartaki la danzatrice cosmica,proposta da Gabriella Cella che porta avanti da anni un attentaricerca sulle connessioni simboliche tra la pratica degli asana e lafilosofia indiana.
Nartakiè la danzatrice cosmica che rappresenta il processo dell’evoluzione.E’ un aspetto della prima materia primordiale, Prakriti, principiofemminile attraverso cui il maschile del cosmo, Purusha, simanifesta.Aiutaa rendere il corpo flessibile e in armonia con tutto ciò che cicirconda. Quando avremo memorizzato i singoli movimenti, chiudendogli occhi, possiamo impersonificarci con la danza di tutta lacreazione, intuendo la sua armonica perfezione aldilà dell’apparentecaos.
Buonapratica!
ESECUZIONE:
"Ladanza è una ritmica sequenza nata dallo spazio e dal tempo, elementiessenziali di questo mondo delle manifestazioni. La danza è dunqueil prototipo dell’attività universale".Natyasastra
1-In piedi con le game ben divaricate e i piedi paralleli tra di loro.Le braccia distese lungo i fianchi e le mani nel gesto dellaconoscenza, Jnana Mudra. Una profonda inspirazione sollevalateralmente le braccia, che disegnano un moviemnto circolare.
2-portare nell’ispirazione le mani ad appoggiarsi sull’addome (i duepiccoli cerchi, formati da indici e pollici uniti, sono appoggiati ailati dell’ombelico, le altre dita sono unite e distese, gli indici sitoccano).
3-inspirando sollevarsi sulle punte dei piedi ed espirando ruotareverso sinistra con tutto il busto e con la gamba sinistra, la destrarimane ferma e distesa, espirando appoggiare a terra i due talloni.
5-durante l’espriazione il busto ruota in avanti, il ginocchio sinistrosi piea e il gomito sinistro vi si appoggia sopra, il braccio destro fa da corona al capo, lo sguardo è rivolto alla mano destra, chemantiene Jnana Mudra, la mano sinistra rimane sull’addome.
6-L’ispirazione solleva il busto e lo fa ruotare verso sinistra, mentrela gamba sinistra si distende, l’espirazione accompagna la mano destrache si riporta sull’addome, di fronte alla sinistra.
7-Inspirando andare sulle punte dei piedi ed espirando ruotare il bustoe la gamba sinistra, per ritornare quindi nella posizione frontale.
8-Una profonda inspirazione accompagna le braccia che salgonolentamente distendendosi al di là del capo.
9-Una lenta espirazione le riporta lungo i fianchi disegnando unsemicerchio. Ripetere tutta la stessa sequenza sul lato destro.
Ladanza di Nartaki vi mette in armonia con tutto ciò che vi circonda,vi permette di sentire come tutto è movimento, come tutto danza convoi; inoltre rafforza la vostra capacità respiratoria e rende quindiil corpo flessibile ed armonioso.